Elegia - Giornale del Centro Prif


L'artrosi del ginocchio

PATOLOGIA MOLTO COMUNE E… LIMITANTE

 

Per artrosi si intende un processo degenerativo che coinvolge la cartilagine articolare, comportando una progressiva usura della stessa.
 Il ginocchio, dopo le vertebre, è l’articolazione più di frequente coinvolta dall’artrosi. L’interessamento artrosico a carico del ginocchio viene denominato Gonartrosi.  Questa si manifesta con dolore e gonfiore a carico dell’articolazione che inizialmente compaiono solo dopo sforzi prolungati, ma che diventano progressivamente più frequenti fino a manifestarsi anche a riposo e a limitare pesantemente la vita quotidiana.
 Le cause della Gonartrosi possono essere distinte in primarie: tutte quelle forme che non riconoscono una causa apparente di degenerazione.
 Sono per così dire le cause genetiche o familiare: e secondarie: conseguenti a patologie quali fratture, lezioni legamentose, obesità, deviazioni dell’asse dell’arto inferiore, malattie reumatiche.
 La patologia si manifesta quando la cartilagine, che ricopre le superfici articolari, una volta danneggiata, ha uno scarso potere ripartivo.
 Il danno della cartilagine del ginocchio può essere biologico o meccanico, cosiddetto sovraccarico.
 All’inizio si assiste ad una degenerazione delle fibre all’interno della cartilagine.
 Una volta iniziato questo processo si ha la liberazione, all’interno della cavità articolare, di microdetriti cartilaginei che richiamano cellule specializzate nella pulizia (macrofagi) che però rilasciano anche sostanze chimiche, che sono causa di infiammazione e che danneggiano al cartilagine.
 La ulteriore formazione di detriti cartilaginei contribuisce ad autoalimentare l’infiammazione e la progressiva degenerazione della cartilagine articolare.
 L’infiammazione inoltre è responsabile del dolore e del versamento intrarticolare.
 La diagnosi è principalmente clinica e si basa sulla storia clinica e l’esame obiettivo del paziente.
 Si deve fare una diagnosi differenziale con la lombo-cruralgia, che si manifesta con un dolore a carico della coscia e del ginocchio.
 Si devono escludere patologie a carico delle strutture capsulo-legamentose del ginocchio, le rotture meniscali.
 Clinicamente il ginocchio può essere gonfio, talora arrosato, dolente; i movimenti articolare possono essere limitati dal dolore.
 Il dolore è localizzato al ginocchio e può comparire sia camminando che a riposo in funzione del grado di generazione articolare.
 Gli accertamenti si possono fare tramite una radiografia standard nelle proiezioni antero-posteriore, laterale e per la femore-rotulea è l’esame di primo livello più utilizzato. A questo esame si aggiunge la proiezione di Rosemberg per evidenziare meglio le superfici sottoposte a carico. Solo negli stadi iniziali e in pazienti giovani può essere indicata l’esecuzione di una Risonanza Magnetica Nucleare per evidenziare meglio il grado di usura della cartilagine e dei menischi.
Nelle fasi iniziali è sicuramente utile impostare un’adeguata terapia medica con antinfiammatori e/o antidolorifici al fine di cercare di interrompere il circolo chiuso intrarticolare che porta all’usura cartilaginea precedentemente illustrata.
Bisogna inoltre incoraggiare il movimento articolare al fine di migliorare la nutrizione della cartilagine residua considerando che questa viene nutrita quasi esclusivamente dal liquido sinoviale per diffusione diretta.
 La ginnastica ha inoltre la funzione di mantenere una buona efficienza muscolare a tutela dell’articolazione. In questa fase può essere utile la terapia infiltrativa intrarticolare con sostituti del liquido articolare condrotrofici.
 Negli ultimi anni si stanno utilizzando inoltre iniezioni intrarticolari con Fattori di Crescita ottenuti dalle piastrine del Paziente al fine di ritardare l’evoluzione della malattia e di diminuire la sintomatologia dolorosa intrarticolare.
Possono essere utilizzati i Campi Magnetici che hanno un effetto di protezione delle cartilagini residue.
 Nelle fasi acute è sicuramente indicata la Terapia Fisica quale Tecarterapia, Hilt-Terapy e Laser; utile inoltre alla risoluzione della fase acuta anche della palestra medica guidata/associata alla Piscina. Controverso rimane anche l’uso dei Condroprotettori per via generale; sicuramente negli ultimi anni le nuove associazioni di Condroitinsolfato e Glucosamina risultano ottenere buoni risultati sul controllo del dolore nelle fasi croniche e sembrerebbero prevenire quelle acute. In caso di “pazienti giovani” con difetti importanti dell’asse del ginocchio può essere utile eseguire un intervento di riallineamento dell’asse di carico mediante una Osteotomia, che lo scopo di riorientare tale asse e distribuire il carico a livello delle superfici articolari per rallentare il processo artrosico; può essere associata una Artroscopia dell’articolazione al fine di eseguire una “pulizia” delle superfici articolari e dei menischi danneggiati. Quando però l’artrosi è molto avanzata e le superfici articolari non sono solo molto danneggiate, ma anche deformate si deve ricorrere all’intervento di Sostituzione Protestica dell’articolazione. In base al tipo e alla sede dell’usura articolare si possono utilizzare diverse protesi (monocompartimentale e bi o tricompartimentale). L’intervento di protesi di ginocchio è in forte aumento in tutto il mondo; l’intervento è importante, ma in mani esperte ha attualmente una percentuale di buoni risultati nel 96-98% dei casi, tali risultati si possono mantenere per almeno 10-15 anni.
E’ da enfatizzare il ruolo fondamentale svolto dal riabilitatore nel post-operatorio di una protesi di ginocchio con la collaborazione fra chirurgo e riabilitatore.

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